Disturbi legati alle Dipendenze
“La dipendenza non è un vizio né una malattia ma un processo che si innesca tra la persona e l’oggetto”.
Il concetto di dipendenza
Il concetto di dipendenza è un fenomeno complesso che investe l’individuo su vari livelli: neurobiologico, comportamentale e psicologico.
A livello neurobiologico si verificano alterazioni funzionali nel sistema di gratificazione (reward), nei sistemi preposti alla regolazione degli affetti e dell’inibizione corticale dei comportamenti disfunzionali.
A livello comportamentale avviene nella ricerca della sostanza o nella ripetizione di un determinato comportamento nonostante le conseguenze dannose;
Sul piano psicologico la persona è assorbito dall’oggetto della dipendenza tanto da non poterne fare a meno fino a trascurare la vita personale, le relazioni affettive, il lavoro.
Possiamo dire che la dipendenza si manifesta in individui che hanno una vulnerabilità determinata da fattori biologici e psicosociali (ambiente, cultura di appartenenza).
Le modalità con cui ciascuna forma di dipendenza si manifesta variano in relazione allo specifico oggetto di dipendenza generando conseguenze psicofisiche diverse per l’individuo.
Le conseguenze negative si ripercuotono sull’intero funzionamento di vita provocando una condizione di sofferenza generale dove l’unica preoccupazione è procurarsi la sostanza mentre la vita sociale, affettiva e professionale va a rotoli.
I fattori in gioco sono diversi, non è utile ricondurre il fenomeno della dipendenza solo alle caratteristiche della sostanza e al suo effetto chimico e fisiologico sul soggetto, è necessario porre l’attenzione agli aspetti psicologici come la personalità dell’individuo, ancora più interessante è puntare l’attenzione sulla relazione che si instaura tra il soggetto e l’oggetto della dipendenza, relazione carica di significato.
A creare dipendenza è la continua interazione tra soggetto, oggetto e contesto in cui sono inseriti, l’esito di quel comportamento assumerà un particolare significato per il soggetto, una ristrutturazione del sé percepita come positiva tale per cui sentirà la necessità di rimetterlo in atto (Bateson, 1976, 1984).
Quando parliamo di dipendenza non ci riferiamo solo alla dipendenza da sostanze ma anche a tutte quelle nuove forme di dipendenza dove non vi è l’intervento chimico ma un comportamento o un’attività lecita.
Per parlare di dipendenza è fondamentale considerare il concetto di craving, tolleranza e astinenza.
Il craving è inteso come desiderio impellente, morboso nel procurarsi la sostanza o l’oggetto del piacere; per tolleranza si intende il bisogno di aumentare la quantità per raggiungere l’eccitazione desiderata; l’astinenza è data dall’interruzione o dalla riduzione dell’uso prolungato e pesante dell’oggetto/comportamento del piacere che provoca due o più sintomi quali: agitazione psicomotoria, ansia, pensiero ossessivo, fantasie relative all’oggetto del piacere, perdita di sonno, anedonia, apatia, depressione, dolori fisici.
Ma dipendente da cosa?
Le Nuove Dipendenze o New Addictions
Le nuove forme di dipendenza sono quelle in cui non è implicato l’intervento chimico della sostanza ma un comportamento o un’attività socialmente accettata.
Tra le nuove dipendenze vi sono il gioco d’azzardo, da videogioco, la dipendenza da Internet (sovraccarico di informazioni, dipendenza da sesso virtuale, dipendenza dalle relazioni virtuali, dipendenza da computer), da shopping, da lavoro, da sesso, dal cibo e da relazioni affettive.
Ad oggi soltanto il gioco d’azzardo è stato riconosciuto a tutti gli effetti come addiction, quindi è stato inserito nel DSM-5 (2013), Manuale Diagnostico, all’interno del capitolo da uso di sostanze e dipendenze mentre il disturbo da gioco su internet si trova all’interno della sezione dei modelli emergenti da approfondire. L’ICD-11 (2018), altro manuale di classificazione dei disturbi mentali e non, introduce il gioco d’azzardo (gambling disorder), la dipendenza dai videogiochi (gaming disorder) e il disturbo del comportamento sessuale compulsivo (compulsive sexual behaviour disorder) all’interno della categoria dei disturbi da controllo degli impulsi, a sua volta nella famiglia dei disturbi mentali e del comportamento.
Gioco d’azzardo
Il DSM-5(2013) classifica il gioco d’azzardo secondo tre livelli di intensità: lieve, moderato e grave. Secondo tale Manuale diagnostico il comportamento da gioco d’azzardo deve essere problematico e persistente, porta a stress o a un peggioramento clinicamente significativo. Per parlare di gioco d’azzardo devono essere presenti almeno 4 dei seguenti sintomi per un periodo almeno di 12 mesi:
- necessità di giocare una quantità crescente di denaro con lo scopo di raggiungere l’eccitazione desiderata;
- irritabilità o irrequietezza nel tentativo di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo;
- ripetuti sforzi infruttuosi per controllare, ridurre o interrompere il gioco d’azzardo;
- preoccupazione eccessiva per il gioco d’azzardo (la persona ha pensieri persistenti di rivivere esperienze passate del gioco, di problematiche o di pianificazioni future pensando come ottenere denaro con cui giocare);
- giocare quando si sente in difficoltà (assenza di speranza, senso di colpa, ansia, depressione);
- ritornare a giocare dopo aver perso soldi al gioco
- raccontare bugie per nascondere il coinvolgimento nel gioco d’azzardo
- mettere a repentaglio o perdere una relazione significativa, il lavoro, lo studio o un’opportunità di carriera a causa del gioco d’azzardo;
- basarsi su altri per cercare denaro e per alleviare le disperate situazioni finanziarie causate dal gioco stesso.
Dipendenza da video-giochi
Tale dipendenza viene introdotta nel ICD-11(2018) nel sottogruppo delle dipendenze comportamentali e riconosciuta come patologia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per gaming disorder si intende un modello di comportamento assunto durante il gioco, inteso come videogiochi o gioco digitale.
E’ caratterizzato da una mancanza di controllo durante l’atto del gioco, la persona tende ad attribuire al gioco la priorità rispetto ad altre attività e interessi della vita quotidiana, il soggetto continua a giocare nonostante vi siano conseguenze negative.
Il gaming disorder viene classificato come disturbo se l’atteggiamento assunto nei confronti del gioco compromette in modo significativo la sfera sociale, personale, lavorativa/scolastica, familiare dell’individuo per almeno 12 mesi.
Il disturbo del comportamento sessuale compulsivo
Il disturbo del comportamento sessuale compulsivo si caratterizza per una persistente incapacità di controllare gli impulsi sessuali che risultano intensi e ripetitivi o si manifestano come impulsi che si traducono in comportamenti sessuali ripetitivi.
I sintomi posso includere:
– attività sessuali ripetitive che diventano l’obiettivo principale della vita della persona fino a trascurare la salute, l’assistenza personale, interessi, attività e responsabilità;
– il tentativo infruttuoso di ridurre significativamente il comportamento sessuale ripetitivo;
– la messa in atto del comportamento sessuale ripetitivo nonostante le conseguenze negative o la poca soddisfazione sessuale che ne deriva.
Il comportamento sessuale ripetitivo e la difficoltà a controllare gli impulsi deve presentarsi per almeno 6 mesi e causa un marcato disagio nella vita della persona.
TRATTAMENTO
Il trattamento delle Nuove Dipendenze avviene a seguito dei primi colloqui di valutazione con un professionista specializzato e, dove necessario, integrato ad una terapia farmacologica. Il trattamento psicoterapeutico si è mostrato efficace nel trattamento di queste tipologie di dipendenze. Milanopsy è in grado di offrire un progetto personalizzato a seconda del problema presentato e delle risorse del paziente.